venerdì 22 ottobre 2010

COM'ERA PIEDI LA TERRA ??

Scorrendo l'elenco dei deceduti si può notare che in località Piedi la Terra c'è stato sicuramente il più alto numero di vittime. In omaggio a ciò, ed essendo stata la zona in cui era ubicata la mia casa, pubblico alcune foto affinchè anche i più giovani possano avere l'idea di com'era il paese al posto della zona verde chè c'è ora sotto al Municipio. Senza per questo nulla togliere a Via Poggio (Puoi) e al Corso Di Majo ( Cap rort e la Fontana)

In fondo alla pagina delle bellissime poesie che ben descrivono Santomenna prima e dopo il terremoto

 Lu passiatur. il municipio e la mia casa
Piedi la terra ( in alto la mia casa e la Chiesa di S.Gaetano) in una foto del 1968


 dovrebbe essere l'entrata del Vicolo I S.Gaetano.. in fondo si intravede "lu canal "

La Chiesa di S.Gaetano
Famiglia Turi Nicola
... in questa foto si intravede anche la Chiesa di S.Gaetano
in questa foto c'è anche l'autore del Blog  ancora giovanissimo.. !!


Piedi la Terra prima e subito dopo il sisma.
Nell'ultima foto si riconosce benissimo Gerardino Sarni .. un caro ragazzo a cui tutti volevano bene. Morì anche lui con il terremoto assieme al fratello Luigino.


Vista dall'alto di Piedi la Terra prima del terremoto

Piedi la Terra dopo il terremoto.
A valle della linea rossa tutta la zona distrutta (Conoide di terra).
Piedi "La Costa" è rimasta intatta
Questa foto aerea (sopra)  è stata scattata nei giorni immediatamente successivi al terremoto.
I punti rossi sono i VVFF alla ricerca dei dispersi!!!


Sopra: La mia casa vista dal Vicolo I di S.Gaetano ( la strettola dove abitava pure l'ing. G.Venutolo)

Sopra la mia casa distrutta  vista da "Lu Passiatur"

zona Seminario

I primi accampamenti ....sotto la neve..

Piedi la Terra distrutta vista dalla Variante.
Si notino le condizioni climatiche in cui fummo costretti a lavorare nei giorni immediatamente successivi...
Per certi aspetti il freddo ci salvò da epidemie.
I  nostri cari defunti rimasero per giorni senza degna sepoltura in quanto mancavano le bare.
Si stava pensando già ad una fossa comune quando fortunatamente, grazie ad un appello radio, ne arrivarono un buon numero. Non posso mai dimenticare che anche su questi sentimenti, gente senza scrupolo aveva pensato al mercato nero delle bare........
In quei giorni l'unico problema di chi aveva avuto parenti deceduti era di garantire loro una degna sepoltura... ed il freddo e la neve ( insolita per quel periodo) facevano in modo che anche la malta cementizia, ricavata alla meglio, si rifiutasse di rimanere attaccata ai mattoni necessari a tamponare i loculi.
Non dimenticherò mai alcuni volontari veronesi che mi aiutarono in quest'operazione, come non dimenticherò due vigili del fuoco che si arrampicarono sulle macerie della mia casa ( vedi foto sopra) per recuperare qualche foto.

Una toccante testimonianza di un amico che non è di Santomemma ma che del nostro paesino ha saputo cogliere gli attimi e le immagini più belle attraverso le sue poesie ...
Leggetele perchè decrivono benissimo Santomenna prima del terremoto. Subito dopo la poesia alcune foto che mi sono state inviato sempre dall'amico Capozzoli
Grazie Rolando

Questa la  prima mail che Rolando mi ha inviato
Ciao Andrea, scusa se ti do del tu, probabilmente potremmo essere coetanei. Sono un pensionato e ti scrivo da Grugliasco -To - sono il marito di Maria Turi, figlia di Pasquale Turi (residente ad Eboli per lunghi anni), era proprietario di una piccola casetta a Santomenna suo paese natale in Via San Gaetano, ai Piedi della Terra.
Com'era ai Piedi della Terra?
Era un piccolo mondo arcaico separato dal resto del paese.
Un piccolo paese dentro un altro piccolo paese.
Così lo immaginai nel lontano 1968 e me ne innamorai. Amore che non si è spento nemmeno oggi che i Turi a causa del terremoto non possiedono più un'abitazione in Santomenna.
Da due giorni ho scoperto il tuo blog grazie ad un'altra santomennese che abita a Torino e ne sono rimasto affascinato.
Ogni foto dei defunti è una ferita che si riapre. Molti li conoscevo.
Amo la fotografia, ho quasi cinquanta foto dei giorni del terremoto (a colori), alcune sono di novembre, altre, sono del periodo natalizio. Molte sono state scattate ai Piedi della Terra. Posseggo molte foto di Santomenna durante la ricostruzione fino ai giorni nostri.
Mi hanno molto emozionato due foto tra le tante: la prima dove c'è mio suocero e mio cognato Nicola insieme a molta gente, credo che sia un bar, la seconda è stata scattata in Via San Gaetano: ci sono i nonni e zio Peppino con la moglie ed un bambino che penso fosse Nicola.
Per il momento mi fermo quì, Ti auguro buon lavoro e non mollare. Nel salutarti ti invio questa composizione su Santomenna. Ciao                     Rolando Capozzoli             
ARRIVAVO D'AGOSTO
Si dice che casa tua è dove
ti senti in pace. E' dove ritrovi
quelle energie che altrove hai perduto.
Quando superavo i Bagni
e il fiume Sele, la valle che s'apriva
sull'antica strada, di curve,
m'apriva il petto per meglio accogliere
l'aria che dai monti si liberava.
A Quaglietta compravamo il pane
e poi via di corsa per le ultime salite,
finchè dietro una curva, Santomenna
appariva ed io mi sentivo a casa.
Se ci fosse stata musica,
avrei ascoltato le meglio melodie,
tant'era la gioia che provavo.
Dopo Castelnuovo, ancora due curve,
tante more e peri selvatici e ulivi
e poi Santomenna tutta illuminata
sotto il sole d'agosto, quando arrivavo,
                    Rolando Capozzoli


COME UN AMORE
 Declinante dalla sassosa Seta
così ti ricordo sul poggio
addormentata. In faccia al sole
che lascia l'ultimo raggio prima
che s'infossi laggiù nella pianura
afosa. Santomenna cara, grigi
eran i tuoi muri e i tetti a sbalzi
delle case contadine, con le porte
aperte sulla via e le galline.
Dalla Croce alla girata lo sguardo
allungo lieto, sull'argentea  cupola
delle Grazie e la conca verde con
la Costa che ti fa corona. Appesi alle
nuvole sul pianoro, i ruderi del
monastero. Sull'acciottolato,
in basso, i suoni odo e i passi
di stanchi uomini e animali.
Veglia dall'alto la Cappella.
Tace ai Piedi della Terra
il Seminario. Domina sulla
salita San Gaetano e laggiù oltre
l'abitato zampilla l'amato Canale.
Ti ricordo al Vespro, Santomenna mia,
al rintocco delle ore, con Maria
e il suo barile. Per Via Di Maio
a passi lenti, perchè più lungo
fosse il tempo da passare insieme.
Quanti ricordi. Quante fotografie.
Sopra la costa si leva la luna.

                Rolando Capozzoli
       
 IL GIARDINO
(descrive il piccolo giardino che esisteva dietro la casa, nell'ultima visione che ho di esso in quell'ultima Estate del 1980 che trascorremmo in Via San Gaetano ai Piedi della Terra)

 Ecco il pozzo
sotto la casa,
all'ombra del fico,
che i rami odorosi
tendeva, fino
ai tralci della vite.
Ecco il pergolato e
la pietra ove
tu, ti sedesti
in quell'ultima estate.
E i radi ulivi,
giù per il ripido giardino.
Ecco la quiete
che mi sovviene e
i raggi del sole, caldi.
Ecco i rintocchi delle Grazie
che mi parlano di te,
Amore.
             Rolando Capozzoli


SANTOMENNA 1980  ( ..evidentemente una triste visione del paese dopo il terremoto)
Ho visto l'uva, appesa alle travi,
dai grappoli d'oro.
Ho visto lampadari tristi dai soffitti.
Ho visto scampoli di cielo
da finestre sventrate
e panni stesi nel nulla
su pareti verticali.
Ho visto muri miracolati
e mobili impauriti
addossati alle pareti
senza più stanze.
Ho visto sorridere la morte
per le messi abbondanti.
Ho visto il dolore e la paura.
Poi è arrivata la pioggia.
Poi è arrivata la neve.
Le lacrime hanno reso fango le strade.
L'inimana natura ha cancellato il paese.
I morti sono diventati croci e nomi.
Quel che è venuto poi,
non è mai stato il prima.
               Rolando Capozzoli

Altre foto inviate da Rolando ora residente a Torino






















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